Gela. Il calcio gelese è in lutto. Enzo Berti, 43 anni, ex capitano dei biancazzurri, si è tolto la vita. Un suicidio inspiegabile che ha gettato nello sconforto la famiglia e i tantissimi tifosi di calcio che lo avevano ammirato come grande e corretto condottiero.
Il grande capitano si è arreso, vinto da una maledetta crisi depressiva che non gli ha lasciato scampo. Enzo aveva giocato per quattro stagioni nel Gela calcio. In biancazzurro aveva vinto il campionato di C2 con la dirigenza Romano-Cammarata e Domenicali in panchina. Anche con la gestione Tuccio il gladiatore era stato esemplare. Le strade si erano poi divise e Berti aveva continuato a giocare ancora, a Palazzolo e infine Messina. A Palazzolo aveva iniziato come direttore sportivo. Dopo l’esonero era stato richiamato e svolgeva il ruolo di vice allenatore.
Sconforto, tanto sconforto anche in città, dove era amatissimo. Il presidente Angelo Tuccio era in lacrime. Ha affidato all’ufficio stampa una nota. “La società Gela Calcio, il presidente, i tifosi biancazzurri e tutti gli sportivi gelesi, sentono forte la vicinanza alla famiglia Berti per la perdita del nostro grande capitano Vincenzo. Non ci sono parole per descrivere il grande dolore che proviamo in questo momento per la perdita di uno degli uomini più valorosi della nostra storia calcistica e umana”. Addio Enzo. Il calcio gelese non dimenticherà solo il calciatore, ma anche l’uomo.