Gela. L’azione di fuoco che ha distrutto due auto, ieri notte in via Cicerone, è probabilmente un messaggio che qualcuno ha voluto recapitare al vicesindaco Simone Siciliano, l’unico assessore che ha sempre resistito ai tanti cambi di giunta, decisi in questi tre anni dal primo cittadino Domenico Messinese. Gli investigatori cercheranno di dare un volto agli incendiari, ma soprattutto tenteranno di risalire ai motivi di quello che sembra un avvertimento, in grande stile. L’assessore, fin dal suo insediamento, ha in mano vicende molto delicate, dai rifiuti ad Eni. Il rogo di ieri notte è solo l’ultimo che intacca esponenti delle istituzioni locali e funzionari, che occupano o hanno occupato posti importanti. Nel gennaio di due anni fa, in piazza Roma, toccò all’automobile del consigliere comunale forzista Salvatore Scerra. La vettura venne distrutta in pochi minuti, a ridosso dell’abitazione di famiglia dell’attuale vicepresidente del consiglio comunale. Due mesi dopo, a Caposoprano, fu la volta dell’automobile dell’avvocato Giuseppe Panebianco, attuale commissario liquidatore dell’Ato Cl2, l’ente che gestisce la discarica Timpazzo. Chi agì, scavalcò un cancello, entrando nel piazzale del condominio, dove vive il professionista. Lo scorso anno, invece, le fiamme hanno distrutto un’utilitaria, parcheggiata in corso Vittorio Emanuele, di proprietà del dirigente comunale Salvatore Lombardo.
Pochi mesi dopo, un’altra inquietante sequenza, con il fuoco appiccato alle vetture di Enrico Vella, già funzionario della Regione e tra i responsabili dello staff dell’allora presidente Rosario Crocetta. In quel periodo, Vella ricopriva l’incarico di commissario dello Iacp di Caltanissetta. Anche quella un’azione eclatante, con le fiamme appiccate in via Pozzillo. Un mese dopo, gli incendiari presero di mira l’auto utilizzata dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia e dal marito, parcheggiata a ridosso di via Madonna del Rosario. Ieri notte, il fuoco è tornato ad avvisare le istituzioni locali.