Gela. E’ accusato di aver sparato ad un rivale, il trentottenne Benito Peritore. Negli scorsi giorni, la vicenda del trentacinquenne Luigi Di Noto è stata valutata dai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta. I suoi legali di fiducia, gli avvocati Flavio Sinatra e Cristina Alfieri, hanno chiesto di rivedere il provvedimento di custodia cautelare in carcere, imposto all’indagato dopo l’arresto eseguito dai carabinieri, che l’hanno fermato a poche ore dagli spari (sono stati sequestrati il fucile e alcune munizioni). I giudici nisseni hanno in parte accolto le loro richieste, disponendo per Di Noto gli arresti domiciliari, con il controllo del braccialetto elettronico.
L’indagato, però, non lascerà il carcere, a seguito di un’altra pendenza, precedente ai fatti di Farello, dove Di Noto ha ferito Peritore, al culmine di un lungo periodo di contrasti personali. Il trentottenne non ha riportato gravi conseguenze. I sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele hanno accertato solo ferite ad un braccio. Per i pm della procura, comunque, si è trattato di tentato omicidio, così come confermato già al momento del suo fermo.