Stalking ai danni dei vicini, padre, madre e figlia rinviati a giudizio: una lunga serie di denunce

 
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Gela. Padre, madre e figlia rinviati a giudizio. Dovranno presentarsi a processo a novembre. L’ha deciso il giudice dell’udienza preliminare Silvia Passanisi. I tre sono accusati di aver messo nel mirino altri due nuclei familiari, tutti residenti nello stesso complesso abitativo. Da quanto emerso, per anni ci sarebbero stati presunti atti persecutori. Veri e propri casi di stalking. Volumi costantemente alti, offese, minacce, urla, mura perimetrali utilizzate per produrre rumori indesiderati. Un lunghissimo periodo che ha condotto i due nuclei familiari a sporgere denuncia. Adesso, i tre imputati, difesi dall’avvocato Flavio Sinatra, dovranno rispondere alle accuse in giudizio. Il difensore ha escluso che ci sia stata una volontà persecutoria, mettendo in dubbio quanto denunciato dai vicini molestati. Due anni fa, per fatti analoghi, il gup del tribunale dispose il non luogo a procedere e la decisione favorevole divenne irrevocabile. Il legale, infatti, ha sostenuto che due degli imputati non potessero essere nuovamente giudicati.

Le denunce, però, non sono cessate. Uno dei vicini avrebbe subito minacce sul posto di lavoro e avrebbe temuto anche per le piccole figlie. Una quotidianità fatta di tensione, illustrata dai legali che rappresentano i nuclei familiari che sarebbero stati danneggiati, gli avvocati Dionisio Nastasi, e Joseph Donegani. I vicini, infatti, si sono costituiti parti civili. I loro legali, così come i pm della procura, hanno chiesto il rinvio a giudizio. Lo scontro tra le famiglie che vivono in quel complesso residenziale è da anni in atto e sono scattati diversi procedimenti penali, anche per false dichiarazioni. Negli scorsi anni, gli imputati sono stati destinatari di un provvedimento che gli imponeva di lasciare il loro appartamento, poi annullato dal tribunale del riesame. Adesso, dovranno presentarsi a giudizio.

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