Gela. “Con questa missiva la procedura di mobilità non si considera conclusa restando la società nella piena disponibilità normativa di procedere alla irrogazione di ulteriori licenziamenti sino alla saturazione dell’esubero comunicato in sede di apertura della procedura di mobilità”. Dopo i due licenziamenti, decisi dai vertici di Tekra, l’azienda campana che gestisce in proroga il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, lo scontro è ancora aperto. Con una missiva ufficiale, inviata a sindacati e Inps, i vertici aziendali lasciano aperta la procedura di mobilità, almeno per altri diciotto lavoratori, che fanno parte dei venti che sarebbero in esubero. I lavoratori in organico sono 117, almeno per la raccolta in città. Il taglio dei servizi aggiuntivi, stando ai vertici dell’azienda, costringerebbe a ridurre il numero di lavoratori.
I sindacati, anche nelle ultime ore, sono stati chiari. “Non condividiamo le scelte della società Tekra in merito al licenziamento di due operai – hanno scritto in una nota i segretari Giovanna Caruso, Mario Stagno e Nicola Calabrse – così come non condividiamo il fatto che altri sei dipendenti siano ancora in servizio nel cantiere di Piazza Armerina. Noi, come sindacato, continuiamo a chiedere un dialogo costruttivo e un intervento serio, autorevole e concreto del Comune di Gela. Se è vero che ha affidato altri servizi alla Tekra, deve rivendicare il rientro dei lavoratori da Piazza Armerina. In caso contrario, ci sfugge sicuramente qualcosa che non ha a che fare con la logica ma con scelte inopportune e irresponsabili, anche a danno della pulizia della città”. Gli stessi sindacati rilanciano, “adesso, faremo in modo che la vicenda diventi di rilievo regionale”. I due licenziamenti e il rischio che incombe su altri diciotto operai si concentrano in una fase mai così delicata, con l’ordinanza del sindaco Domenico Messinese che ripristina i servizi aggiuntivi ed impone all’azienda la rimozione dei cumuli. I sindacati, anche nelle ultime ore, sono stati chiari. “Non condividiamo le scelte della società Tekra in merito al licenziamento di due operai – hanno scritto in una nota i segretari Giovanna Caruso, Mario Stagno e Nicola Calabrse – così come non condividiamo il fatto che altri sei dipendenti siano ancora in servizio nel cantiere di Piazza Armerina. Noi, come sindacato, continuiamo a chiedere un dialogo costruttivo e un intervento serio, autorevole e concreto del Comune di Gela. Se è vero che ha affidato altri servizi alla Tekra, deve rivendicare il rientro dei lavoratori da Piazza Armerina. In caso contrario, ci sfugge sicuramente qualcosa che non ha a che fare con la logica ma con scelte inopportune e irresponsabili, anche a danno della pulizia della città”. Gli stessi sindacati rilanciano, “adesso, faremo in modo che la vicenda diventi di rilievo regionale”. I due licenziamenti e il rischio che incombe su altri diciotto operai si concentrano in una fase mai così delicata, con l’ordinanza del sindaco Domenico Messinese che ripristina i servizi aggiuntivi ed impone all’azienda la rimozione dei cumuli.