Gela. Non uno stop, ma certamente un avvertimento. Il ministero dell’ambiente ha avvisato il governo maltese, che intende realizzare un maxi progetto per portare il gas sull’isola. Oltre centocinquanta chilometri di pipeline che collegheranno la località di Delimera alle coste di Gela. Tanto per intenderci, lo stesso progetto presentato in pompa magna dall’amministrazione comunale e dai rappresentanti maltesi, solo qualche mese fa. Come anticipato da Meridionews, sia al governo de La Valletta sia alla Regione è stata appena notificata una comunicazione, che riguarda proprio la fase preliminare all’eventuale avvio dei lavori (che comunque non saranno affatto immediati). Per i tecnici del ministero, i maltesi non starebbero adeguatamente valutando l’aspetto ambientale che ricade sull’opera, soprattutto alla luce del piano di gestione Natura 2000, che ricomprende quasi tutta l’area di partenza del gasdotto, lungo le coste locali. Le aree rientrano nel sito di interesse comunitario Biviere-Macconi, ma anche nella zona di protezione speciale Torre di Manfria-Biviere-Piana di Gela e nella important bird area Biviere-Piana di Gela.
La comunicazione arrivata anche alla Regione. Insomma, prima di tutto serve la procedura di valutazione di incidenza ambientale. Proprio su questi aspetti i maltesi non starebbero seguendo le prescrizioni, non solo nazionali ma anche europee. Ma il piano di gestione Natura 2000 va anche oltre, con il principio del cumulo. In un territorio dove l’industria pesante ha fatto il bello e il cattivo tempo per oltre cinquant’anni e che già “ospita” un’altra centrale strategica, come quella del greenstream Italia-Libia, si dovrebbero evitare nuovi impatti o, perlomeno, prevedere opere compensative. Peraltro, proprio sul greenstream di Eni sarebbe da anni aperta un’indagine europea che potenzialmente potrebbe portare all’avvio di una procedura di infrazione, rispetto proprio all’iter autorizzativo.
Ma che cosa dovete fare buffoni vi siete mangiati un paese