Gela. Per gli investigatori, avrebbero avuto a disposizione armi, utilizzate da un presunto gruppo, con base a Villaggio Aldisio. Sono state ridotte, in appello, le condanne contro due dei coinvolti nell’inchiesta. Sei anni di reclusione a Nunzio Di Noto e un anno e sei mesi ad Ignazio Brivitello. La posizione processuale più pesante era proprio quella di Di Noto, imputato in due diversi procedimenti, poi riuniti in appello. La condanna nei suoi confronti, però, è stata ridotta a sei anni, soprattutto perché sono cadute diverse contestazioni legate alle armi trovate dai poliziotti del commissariato in un podere di campagna, per l’accusa riconducibile allo stesso imputato. In primo grado, era arrivata la condanna a tre anni di reclusione, oltre a quella a cinque anni nel filone principale dell’inchiesta. Un totale di otto anni, che per la procura generale andavano confermati.
La perizia sulle armi. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, invece, hanno accolto diverse richieste formulate dalla difesa (sostenuta dall’avvocato Francesco Enia), che ha anche prodotto una vasta relazione balistica, ottenendo la riunione dei due procedimenti. Alla fine, la condanna è scesa a sei anni. Ridotta la pena anche per Brivitello, che in primo grado era stato condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione. L’unica conferma, invece, riguarda la posizione di Enzo Bruno Manfrè. I giudici nisseni hanno ribadito il verdetto di primo grado, con una pronuncia a un anno e due mesi di reclusione.
