Governo di salute pubblica o sfiducia? Parte l’ordine, “tutto fermo”: i partiti pensano alla Corte dei Conti

 
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Gela. Consultazioni, governo di salute pubblica, sfiducia (la terza)? Tutto fermo. La mazzata arrivata dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti sembra aver fatto fare tanti passi indietro ai partiti, ma non solo, impegnati nelle famigerate consultazioni (per la verità piuttosto difficili da decifrare). Per ora, meglio dedicarsi ai conti del Comune ed evitate eventuali conseguenze. Sono già partite le telefonate tra esponenti di centrodestra, quelli che solo qualche giorno fa hanno firmato una specie di patto di fedeltà (governo di salute pubblica oppure sfiducia). La parola d’ordine è aspettare. Può aspettare il governo di salute pubblica e può aspettare l’eventuale mozione di sfiducia. Il messaggio, forte e chiaro, l’hanno mandato già questa mattina i due consiglieri comunali di Noi con l’Italia, il gruppo che più di altri si è messo in prima fila nella gara delle consultazioni. Vincenzo Cirignotta e Antonio Torrenti hanno subito precisato, in conferenza stampa, che la priorità va al salvataggio delle casse del Comune, messe decisamente male e severamente monitorare dai magistrati della Corte dei Conti. Quindi, almeno per ora, tutto si ferma.

Tutto si ferma. Niente “blitz” politico di quelli di centrodestra né eventuali consultazioni allargate, come invece chiesto dai forzisti, che comunque seguono ancora la pista che li porterebbe ad un cammino condiviso con i dem (un’ipotesi che alcuni vertici del partito però ritengono quasi un’eresia). La Sezione di controllo della Corte dei Conti, dopo aver analizzato punto per punto il rendiconto 2015, il previsionale 2016/2018 e il rendiconto 2016, ha dato sessanta giorni per l’adozione delle misure correttive. Lunedì, i capigruppo consiliari si vedranno in municipio, proprio per valutare il da farsi. La convocazione è stata estesa anche ai revisori e al segretario generale. Probabilmente, parteciperà il sindaco Domenico Messinese. Adesso, il nuovo slogan è “salvare le casse del municipio” e il destino della barcollante giunta ter può attendere. I conti, in municipio, non tornano, ma neanche i partiti se la passano meglio, tra impennate di sfiducia e appelli ad aspettare.

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