Gela. Pazienti su barelle per settimane in attesa di un posto letto. Interventi chirurgici a singhiozzo per mancanza di anestesisti. Infartuati sottoposti a coronarografia (Cvg) anche oltre i tempi indicati dalle guide linea della sanità a causa dell’assenza di personale reperibile per i trasferimenti urgenti in Emodinamica . Sono questi solo alcune delle nuove emergenze denunciate dagli esponenti della Uil comparto sanità, rispettivamente Giuseppe Di Fede (rappresentante sindacale) e Massimo Bellone (segretario aziendale), che parlano di “difficoltà dell’ospedale Vittorio Emanuele a rispondere al fabbisogno della salute”.
I rappresentanti della Uil hanno inviato una missiva direttamente al commissario straordinario dell’Asp di Caltanissetta indicando una serie di criticità dell’ospedale di via Palazzi, diretto dal direttore sanitario Luciano Fiorella.
Gela. Pazienti abbandonati su barelle per settimane in attesa di un posto letto. Interventi chirurgici a singhiozzo per mancanza di anestesisti. Infartuati sottoposti a coronarografia (Cvg) oltre i tempi indicati dalle guide linea della sanità a causa dell’assenza di personale reperibile per i trasferimenti urgenti in Emodinamica . Sono questi solo alcune delle nuove emergenze denunciate dagli esponenti della Uil comparto sanità, rispettivamente Giuseppe Di Fede (rappresentante sindacale) e Massimo Bellone (segretario aziendale), che parlano di “difficoltà dell’ospedale Vittorio Emanuele a rispondere al fabbisogno della salute”.
I rappresentanti della Uil hanno inviato una missiva direttamente al commissario straordinario dell’Asp di Caltanissetta indicando una serie di criticità dell’ospedale di via Palazzi, diretto dal direttore sanitario Luciano Fiorella.
La lunga lista di disagi sintetizza la difficoltà a soddisfare i livelli assistenziali e evidenzia una “grave carenza di personale infermieristico, Oss e Ass in tutti i reparti, oltre alla carenza di autisti (in organico sono solamente tre) e ambulanze chiamati a rispondere contemporaneamente alle emergenze dell’unità di Medicina e accettazione, diretta da Gaetano Orlando, e dell’ospedale di Mazzarino”.
La Uil torna ad accendere i riflettori sull’avvenuta chiusura del reparto di Malattie infettive, il mancato avvio della Neurologia, la mancanza di posti letto in Nefrologia e la carenza di medici, tecnici e infermieri che rallentano l’attività in Radiologia.
“Queste grave carenze – accusano Di Fede e Bellone – si ripercuotono, spesso, sul Pronto soccorso dove a farne le spese sono i soliti pazienti costretti ad attendere il ricovero su una barella, stipata nell’unico stanzone che ospita il triage, anche per una settimana. Non va meglio – concludono – nemmeno in Gastroenterlogia dove la scarsa presenza di medici, infermieri e personale di supporto si traduce nella necessità di trasferire i pazienti a San Cataldo (76 chilometri di distanza) e nell’impossibilità di eseguire le reperibilità notturne e festive”.