Gela. Avrebbero cercato di impedire lo svolgimento di una gara di ciclismo, organizzata all’interno di un percorso cittadino. Dietro a quanto accaduto, almeno in base alle accuse mosse dai pm della procura, ci sono quattro agenti di polizia municipale, finiti a giudizio, anche con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. Dagli accertamenti svolti, emergerebbe come i quattro, attualmente in servizio al comando di via Ossidiana, avrebbero tentato di impedire il regolare svolgimento dell’evento sportivo. Si sarebbero presentati lungo un tratto del percorso scelto dagli organizzatori, contestandogli il fatto che potessero gestire il sistema di sicurezza e la collocazione delle transenne. In aula, davanti al giudice Marica Marino, sono stati sentiti diversi testimoni, sia organizzatori della corsa sia agenti di polizia intervenuti sul posto. I quattro, quel giorno aderenti ad uno sciopero indetto dagli agenti della municipale, si sarebbero presentati in borghese. Sarebbe partito un duro confronto verbale, sia con gli organizzatori sia con i funzionari di polizia intanto intervenuti.
L’arrivo degli agenti della municipale. I difensori degli imputati, gli avvocati Giovanna Zappulla, Francesco Minardi e Giuseppe Purpura, però, hanno escluso che ci fosse l’intenzione degli imputati di bloccare l’evento sportivo. Sarebbero intervenuti solo per risolvere un dissidio che, intanto, era maturato tra gli addetti alla sicurezza e un automobilista, rimasto bloccato dalle transenne sistemate sul percorso. In aula, a sostenere l’accusa c’era il pm Ubaldo Leo e nuovi testimoni verranno sentiti alla prossima udienza.