Gela. Ha ancora dodici anni ma tra qualche mese darà alla luce un figlio. Frequenta la seconda media e il suo fidanzatino, anch’esso minorenne, è poco più di un sedicenne. Quel bambino lo vogliono, per questo hanno deciso di non interrompere la gravidanza. La vicenda ha scosso i familiari dei baby-genitori che comunque hanno deciso di sostenerli in questo delicato percorso.
A scuola si è innescata una sorta di gara di solidarietà tra i compagnetti della giovane partoriente. La dodicenne frequenta la seconda media e terminerà regolarmente l’anno scolastico. Il sostegno è arrivato da ogni fronte, i suo compagni di classe, infatti, stanno organizzando per lei una festa per accogliere il nuovo arrivato.
“Hanno deciso assieme di tenerlo – ha detto Rocco Giudice del Centro aiuto alla vita – in città però è una situazione isolata, infatti non mi ricordo casi di partorienti ancora minorenni da almeno 15 anni. Non escludo che ci siano giovani che partoriscano o ricorrano all’aborto ma non si sono mai rivolti a noi. Tenere un bambino è un gesto importante, soprattutto quando a fare i genitori sono ragazzi poco più che adolescenti”.
“Noi come centro aiuto alla vita – continua Giudice – cerchiamo di educarli al rispetto della vita promuovendo dei corsi caratterizzati da notizie di natura biologica ed etica utili a spiegare l’importanza di attendere i tempi giusti per essere veramente pronti prima del concepimento di una vita. In città il problema interessa anche giovanissime straniere ma mai minorenni. Dopo i rapporti occasionali concepiscono per poi decidere di non prendersi cura del neonato, abbandonandolo spesso in ospedale”.
A scuola docenti e genitori hanno ritenuto opportuno indire un consiglio d’istituto straordinario per consentire all’alunna di concludere l’anno scolastico, prendendo a cuore la vicenda.
Intanto la città si divide tra favorevoli e contrari al completamento della gravidanza. C’è, infatti, chi premia il coraggio della famiglia, chi invece sostiene che dei bambini non possono crescere altri bambini. Durante l’adolescenza, la pubertà precoce associata alla provenienza da un contesto socioeconomico degradato aumenta le probabilità di gravidanze indesiderate, seppur non sembra questo il caso della dodicenne. La ragazza proviene infatti da una famiglia della Gela bene. Il ritratto della bambina mamma lascia comunque qualche dubbio sull’efficienza di una buona educazione o di un futuro per il nascituro. La ragazza vive ancora a casa dei propri genitori e punterà sul sostegno dei suoi familiari per affrontare la gravidanza, certa che chi le vuole bene non l’abbandonerà mai, nemmeno nei momenti più difficili e inaspettati come questi.