Gela. I sindacati, da tempo, chiedono che Enimed faccia chiarezza sulla produzione in città, con un drastico calo che non riguarda solo il sito locale, ma anche quello di Ragusa. Dal ministero, però, arriva l’autorizzazione all’aumento della capacità di iniezione del pozzo Gela 18, uno di quelli che Eni gestisce nel sito locale. Una decisione che si inserisce in un lungo elenco di provvedimenti, appena emessi dal ministero in favore di diverse aziende del settore estrattivo. L’iter è stato concluso dopo la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale.
La fetta maggiore di investimenti, previsti nel protocollo di intesa di quattro anni fa, riguarda proprio il settore dell’upstream e le risorse stanziate dalla multinazionale dovrebbero andare a coprire anche la base a terra, che ha preso il posto della piattaforma Prezioso K, inizialmente indicata come opera che avrebbe dovuto trainare le altre.