Gestiva un giro di droga, la cocaina acquistata in Calabria: sette anni e sei mesi a Brancato

 
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Le videoriprese degli spostamenti di Brancato

Gela. Per i poliziotti del commissariato e per i pm della procura, era lui il capo di un gruppo, impegnato nello spaccio di droga in città. Il giudice dell’udienza preliminare Lirio Conti ha condannato a sette anni e sei mesi di reclusione il trentacinquenne Emanuele Brancato. L’imputato ha optato per il rito abbreviato, dopo che i magistrati della procura gli hanno contestato almeno quaranta episodi di spaccio, oltre all’acquisto di circa un chilo di cocaina, che sarebbe arrivato dalla Calabria, per poi rifornire le piazze di spaccio del gruppo. Un verdetto, quello del gup, ancora più pesante rispetto alla richiesta giunta dai pm, ovvero cinque anni e sei mesi di reclusione. Brancato, insieme ad altri presunti complici, venne arrestato a conclusione dell’inchiesta “Samarcanda”. I poliziotti seguirono per lungo tempo le sue mosse.

L’affare della droga. Conosciuto da molti clienti solo con il soprannome di “Jimmy”, si muoveva con molta discrezione, proprio per evitare controlli e verifiche. Da quanto accertato, utilizzava solo vecchi telefoni cellurali, comunicando tramite semplici sms. Difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, ha sempre cercato di ridimensionare il suo ruolo, ma per gli investigatori era lui a gestire per intero l’affare, incassando cifre notevoli, che gli consentivano poi altri rifornimenti. Su richiesta della difesa, però, il gup ha dispoto il dissequestro dei beni dell’imputato.  Gli altri coinvolti nell’inchiesta sono invece a processo davanti ai giudici del tribunale.

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