Gela. Ieri sera, in aula consiliare, il vicesindaco Simone Siciliano si è difeso a spada tratta. L’accordo di programma, chiuso con venticinque milioni di euro che arriveranno dal governo nazionale e dalla Regione, non sarebbe un flop ma un successo. L’assessore, che quel dossier l’ha avuto in mano fin dal momento del suo insediamento, ha dato i numeri e, come spesso gli capita, ha attaccato la stampa. “Mi risulta che per Termini Imerese – ha detto – sia stato stanziato solo un milione di euro mentre per l’area di crisi complessa di Taranto sono trenta. I venticinque milioni sono solo una parte, quella che serve per gli investimenti fino a venti milioni di euro. Sono possibili risorse aggiuntive. L’immagine semplificata fornita dai quotidiani non è veritiera”.
“C’è un provvedimento ufficiale della giunta regionale”. Dati, quelli portati in aula consiliare dal vicesindaco, che non convincono affatto Nicola Calabrese, segretario provinciale dei metalmeccanici della Uilm. “Solo un milione di euro per Termini Imerese? Veramente, esiste una delibera della giunta regionale, del maggio di quattro anni fa – dice il sindacalista – che chiaramente prevede uno stanziamento da 350 milioni di euro per l’accordo di programma e l’area di crisi di Termini Imerese. Non capisco dove il vicesindaco abbia trovato i dati che ha presentato ieri sera in aula consiliare. Per arrivare al ministero, sono stati necessari mesi di sciopero da parte dei lavoratori. Non si può bruciare in questo modo una tappa così importante”. Per Calabrese, quindi, qualcosa non quadrerebbe. “Gela, che fa parte di un’area di crisi complessa, con altri ventidue comuni – aggiunge Calabrese – ricava solo pochi spiccioli. Tutto questo dovrebbe far riflettere l’amministrazione comunale. Non si possono fare figli e figliastri”. Proprio ieri sera, i consiglieri comunali di Noi con l’Italia, firmatari dell’interrogazione sull’accordo di programma, hanno espressamente parlato di “ennesima bugia” arrivata dal vicesindaco.