Gela. I funzionari comunali sono in cerca della liquidità necessaria per coprire i costi dell’affitto relativo all’attuale area mercatale di Settefarine. Per questa ragione, sono già scattate le verifiche sulle licenze utilizzate dagli ambulanti e sui pagamenti sostenuti dagli stessi esercenti per le postazioni ottenute.
Negli ultimi giorni, infatti, la giunta retta dal sindaco Angelo Fasulo ha detto sì alla proroga in favore del gruppo Missud, gestore dell’area scelta oltre un anno fa.
In sostanza, le bancarelle continueranno ad essere montate a Settefarine almeno fino al prossimo dicembre. Dalle casse di Palazzo di Città dovranno uscire quasi centomila euro. Somme, però, che i tecnici municipali vorrebbero ottenere proprio dai versamenti che, almeno sulla carta, dovrebbero arrivare dagli ambulanti titolari di una postazione all’interno dell’area mercatale.
I conti non tornano e, per questa ragione, sono partiti gli accertamenti. Anzitutto, si cercherà di capire se tutte le licenze rilasciate agli ambulanti siano effettivamente in regola. Il timore è quello di un vorticoso giro di licenze ottenute solo per essere rivendute al miglior offerente.
Ma i conti non tornano anche sotto un altro profilo. Stando ai calcoli effettuati dai funzionari di Palazzo di Città, ciascun ambulante avrebbe dovuto versare un canone per l’uso della postazione equivalente a circa quindici euro per metro quadrato. Le voci d’entrata, però, sfiorano cifre irrisorie.
Di conseguenza, qualcuno non ha ancora pagato nonostante abbia utilizzato la postazione concessa nell’area di Settefarine. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, si rischierebbe di non accumulare i quasi centomila euro da destinare al gruppo Missud per i prossimi sei mesi di affitto dell’area di contrada Pezza Inferno.
La richiesta di accertamenti è arrivata direttamente dagli uffici comunali: accelerata dalla necessità di ottenere i fondi per il pagamento dell’affitto. Lo scorso febbraio, circa 98 mila euro erano già stati pagati in favore del gruppo Missud: si tratta del canone d’affitto che copriva il primo semestre del 2012.
La richiesta di chiarimenti sulla regolarità delle licenze utilizzate dagli ambulanti e sugli effettivi versamenti già effettuati per l’uso dei box, in realtà, era comunque partita dai banchi del consiglio comunale proprio all’indomani dell’esame delle voci di bilancio che riguardavano il capitolo dell’area mercatale.