Gela. A meno di 24 ore dall’annullamento della scheda elettorale ad una candidata, perché sorpresa dentro l’urna con il telefonino in mano, la protagonista della vicenda esce allo scoperto. Si tratta dell’ormai ex candidata Rsu esponente della Cisl, l’operatrice socio sanitaria Rosaria Picceri, che nell’ammettere di essersi recata a votare con il telefonino respinge ogni accusa di avere cercato di fotografare le preferenze indicate nella scheda elettorale. “Tutto è scaturito dal segnale acustico che avvisa l’avvio dello scatto fotografico – racconta l’Oss Picceri – I componenti della commissione elettorale si sono immediatamente catapultati dentro l’urna e, senza nemmeno cercare la fotografia, mi hanno strappato dalle mani la scheda elettorale affrettandosi a guardare il contenuto. Avevo votato per me e il mio collega Gaetano Ciuni ma poco importa. Dopo l’annullamento ho chiesto di essere esonerata dalla corsa alla Rsu. Ho informato tutti i miei colleghi che si erano detti favorevoli a sostenere la mia candidatura”.
La stessa operatrice socio sanitaria dell’ospedale “Vittorio Emanuele” ha ammesso che non sapeva del divieto di tenere il telefonino durante il voto. “In verità quando mi sono presentata davanti la commissione elettorale – aggiunge Rosaria Picceri – avevo il telefonino in mano. Prima di entrare sono stata richiamata perché mi era stata consegnata una penna invece della matita. Poco dopo è scoppiato il fattaccio col telefonino. Vuol dire che doveva andare cosi”.