Gela. E’ stata depositata l’opposizione all’archiviazione, nel caso della morte della piccola Esmeralda Santonastaso. Costretta ad un trapianto di midollo osseo, reso necessario dalla leucemia che l’aveva colpita, le sue condizioni si aggravarono repentinamente, quando invece sembrava che il quadro clinico si potesse stabilizzare. La piccola gelese ha smesso di vivere all’ospedale “Bambino Gesù” di Roma, i cui medici avevano già seguito l’intero percorso terapeutico. Per i genitori della bambina, ci sarebbero state responsabilità dei sanitari dietro a quanto accaduto. Negli scorsi giorni, dopo l’avvio di un’indagine (scattata a seguito della denuncia dei genitori), i pm della procura di Roma hanno chiesto di archiviare, escludendo l’esistenza di elementi di accusa nei confronti dei medici. Insomma, sarebbero state rispettate tutte le prassi del caso.
La morte della bambina. Il legale della famiglia Santonastaso, l’avvocato Carmelo D’Angeli, ha scelto di opporsi alla richiesta di archiviazione e nelle scorse ore ha depositato una vasta documentazione. Per i familiari della bambina e per lo stesso legale, va approfondita la possibilità che avesse contratto un’infezione già dopo l’intervento, non curata dai sanitari romani. Così, il ritorno al nosocomio della capitale, lo scorso settembre, si sarebbe rivelato fatale. Esmeralda avrebbe dovuto effettuare una serie di accertamenti, ma le sue condizioni si sarebbero aggravate, fino a causarne il decesso. Adesso, sarà il giudice delle indagini preliminari a decidere. Potrà accogliere l’archiviazione chiesta dai pm oppure disporre il proseguo delle indagini.