Passa il piano triennale delle opere pubbliche, a Melfa era stato “congelato”

 
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Messinese insieme all'ex assessore ai lavori pubblici Maurizio Melfa

Gela. E’ stato uno dei principali punti di rottura, che ha condotto l’ex assessore Maurizio Melfa a rassegnare le proprie dimissioni, lasciando la giunta ter del sindaco Domenico Messinese. Uscito l’imprenditore, sindaco e assessori hanno approvato il piano triennale delle opere pubbliche, lo stesso che era stato “congelato” quando Melfa l’avrebbe voluto mettere sul tavolo, addirittura prima del viaggio istituzionale a Malta di Messinese e dei suoi uomini di fiducia. Con il sì della giunta, il piano triennale delle opere pubbliche, che è un atto propedeutico al bilancio di previsione 2018, dovrà arrivare in consiglio comunale per essere votato. Questa volta, potrebbe essere approvato senza troppi patimenti, trattandosi di un provvedimento che decisamente non promette “mari e monti”, ma si limita ad una serie di programmi di manutenzione straordinaria, sempre che si possa trovare l’opportuna copertura finanziaria (visti i tempi!). E’ stato uno dei principali punti di rottura, che ha condotto l’ex assessore Maurizio Melfa a rassegnare le proprie dimissioni, lasciando la giunta ter del sindaco Domenico Messinese. Uscito l’imprenditore, sindaco e assessori hanno approvato il piano triennale delle opere pubbliche, lo stesso che era stato “congelato” quando Melfa l’avrebbe voluto mettere sul tavolo, addirittura prima del viaggio istituzionale a Malta di Messinese e dei suoi uomini di fiducia. Con il sì della giunta, il piano triennale delle opere pubbliche, che è un atto propedeutico al bilancio di previsione 2018, dovrà arrivare in consiglio comunale per essere votato. Questa volta, potrebbe essere approvato senza troppi patimenti, trattandosi di un provvedimento che decisamente non promette “mari e monti”, ma si limita ad una serie di programmi di manutenzione straordinaria, sempre che si possa trovare l’opportuna copertura finanziaria (visti i tempi!).

Del bilancio di previsione 2018, invece, si sa poco e niente, anche perché con la spada di Damocle del maxi debito Tekra da dieci milioni di euro e in attesa di iniziare ad incassare i soldi dell’Ici sulle piattaforme di Eni, i conti vanno fatti con attenzione, soprattutto per non crearsi ulteriori inimicizie politiche, in un consiglio comunale che la giunta non riesce proprio a conquistare.

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