Gela. In giudizio, come responsabili civili, anche le società Raffineria di Gela, Sertec e Lorefice&Ponzio, oltre al gruppo assicurativo Generali. L’hanno chiesto i legali di parte civile, che assistono i familiari dell’operaio Antonio Vizzini, morto dopo un gravissimo incidente sul lavoro, tra gli impianti della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Era l’aprile di quattro anni fa e per il lavoratore, impegnato in interventi su una delle caldaie dello stabilimento, non ci fu nulla da fare. Morì praticamente all’arrivo in ospedale. Fatale sarebbe stata una manovra errata del gruista che stava operando nel cantiere. Vizzini era alle dipendenze del gruppo Lorefice&Ponzio. A processo, per quei fatti, ci sono Domenico Lorefice, Leandro Lorefice, Angelo Vergati, Giuseppe Antonuccio, Giovanni Nunnari, Antonio Bennici, Orazio Fidone e Stefano Lo Coco. Si tratta dei proprietari del gruppo Lorefice&Ponzio, dei responsabili della sicurezza e dello stesso gruista. A chiedere la chiamata in giudizio, come responsabili civili, delle tre società e della compagnia assicurativa sono stati gli avvocati Riccardo Lana, Dalila Di Dio, Dionisio Nastasi e Giuseppe Ferrara, che rappresentano i familiari della vittima. Anche uno dei nipoti dell’operaio, adesso, è parte civile.
L’incidente mortale in raffineria. Davanti al giudice Ersilia Guzzetta, alla prossima udienza dovrebbe aprirsi il dibattimento. Uno dei difensori, l’avvocato Davide Limoncello, invece, ha eccepito la nullità, rispetto alla posizione del suo assistito, degli accertamenti tecnici irripetibili svolti nel corso delle indagini. Eccezione che però il giudice ha rigettato, così come chiesto dal pm Gesualda Perspicace. Tra i difensori, ci sono anche gli avvocati Flavio Sinatra, Raffaela Nastasi e Katia Lo Coco.