Gela. Non avrebbero adottato tutte le necessarie misure fissate dalla legge per assicurare il corretto funzionamento della discarica di contrada Timpazzo. Così, sette, tra ex dirigenti e tecnici in servizio per conto dell’Ato ambiente Cl2, sono finiti davanti al giudice Manuela Matta.
Devono rispondere di una serie di presunte violazioni che non avrebbero permesso di garantire il corretto funzionamento di un ciclo dei rifiuti che non smette di produrre conseguenze.
L’indagine avviata dai magistrati della procura si è focalizzata sull’ex presidente dell’Ato Cl2 Francesco Liardo, su Grazia Cosentino, Giuseppe Puleo, Paolo Alescio, Rocco Greco, Salvatore Maniglia e Concetta Meli. In aula, l’accusa è rappresentata dal procuratore capo Lucia Lotti. Nel corso delle indagini precedenti al dibattimento, emersero presunte irregolarità accertate nel sistema di funzionamento della discarica di contrada Timpazzo.
Dall’impianto di triturazione dei rifiuti in cattivo stato di custodia allo stoccaggio non corretto dei cumuli arrivati nel sito di conferimento. Il giudice Manuela Matta, in ogni caso, ha subito deciso di aggiornare il procedimento all’udienza del prossimo 4 novembre. Sono emerse, infatti, alcune imprecisioni nelle notifiche spettanti di diritto agli attuali imputati. L’indagine, molto ampia, prese il via da diverse segnalazioni arrivate direttamente sui tavoli dei magistrati della procura diretta proprio dal magistrato Lucia Lotti.
Alla fine, sono state individuate le presunte responsabilità, ancora da verificare processualmente, dei sette imputati. Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Maurizio Scicolone, Antonio Gagliano, Sebastiano Vassallo e Andrea Scuderi. Il mirino degli investigatori venne da subito fissato in direzione dei vertici dell’ex Ato ambiente Cl2, adesso commissariato. Così, durante il dibattimento, verranno passati in rassegna tutti i passaggi salienti dell’indagine, incentrata proprio sul sistema di gestione del sito di Timpazzo.
Già in fase di udienza preliminare, i legali di difesa contestarono le accuse mosse agli allora indagati dai magistrati della procura. Il gup, però, decise ugualmente per il loro rinvio a giudizio. I fatti principali si riferiscono al periodo della gestione dell’ex Ato Cl2 coperto dall’ingegnere Francesco Liardo che, successivamente, lasciò il posto all’avvocato Giuseppe Panebianco. Adesso, in attesa di trasformarsi definitiva in società di gestione dei riuti, l’ex ambito territoriale ottimale è stato commissariato per venire incontro alle richieste normative formulate dalla regione siciliana.