Gela. Maurizio Novembrini ha già confessato il delitto del fratello e dell’ex moglie. Nel carcere di Bergamo dove si trova recluso da stanotte, il 44enne gelese si è già assunto la responsabilità del duplice omicidio del fratello Carlo di 50 anni, e della compagna Maria Rosa Fortini, 40 anni, impiegata in una azienda edile. La sorella Ornella è stata rilasciata.
E ci sarebbe anche un super testimone, come svelato da L’Eco di Bergamo, a confermare la duplice esecuzione consumata nella sala slot di via Treviglio nella Bassa.
Il killer non aveva paura di essere riconosciuto: si è mosso infatti in modo quasi spregiudicato, senza nessuna cura di non lasciare indizi. E’ arrivato al centro commerciale a bordo di una Panda bianca, con la sorella in auto, l’ha lasciata nell’abitacolo, è entrato nel locale a passo svelto e, appena incrociato lo sguardo del fratello, ha sparato senza pensarci. Ha sparato pochi colpi con precisione, al cuore e alla testa delle vittime, con una semiautomatica calibro 9×21, di provenienza illecita. Il tutto incuranti delle telecamere e senza colpire gli altri avventori della sala giochi. Maria Rosa Fortini, forse con un attimo di anticipo, ha notato l’assassino e il suo sguardo, lanciandosi nell’ultimo tentativo di coprire il compagno con il corpo. È morta anche lei, ma sarebbe stata comunque un obiettivo del killer, che le ha poi sparato anche una seconda volta.
Decisive sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’attività commerciale, che hanno ripreso Maurizio Novembrini, anche quando si stava allontanando.
Tra i fratelli – sembrerebbe dalle prime ricostruzioni – le liti andavano avanti da molte ore e i dipendenti della sala giochi hanno anche cercato di placare gli animi. I due fratelli sono fuggiti a bordo di una Panda ma sono stati rintracciati dalle Forze dell’Ordine in breve tempo: poi nella notte l’interrogatorio in caserma. Non ancora confermato il movente passionale.