Gela. Un’abitazione, tra le strade del quartiere Carrubbazza, sarebbe stata utilizzata come punto logistico, anche per conservare droga, soprattutto hashish e marijuana. Le accuse dei magistrati della procura vengono mosse contro Danilo Radosta. E’ a processo davanti al giudice Lirio Conti. Un tecnico di laboratorio, sentito in aula, ha confermato che la droga sequestrata avrebbe potuto assicurare decine di dosi. I poliziotti del commissariato sarebbero arrivati a quell’immobile, dopo alcune segnalazioni e avviando appostamenti. Insieme all’imputato, c’era una presunto complice, già giudicato per gli stessi fatti. “Non so dire di chi fosse la proprietà di quell’abitazione – ha spiegato il poliziotto – abbiamo accertato però che era nella disponibilità dei due fermati”.
La droga a Carrubbazza. La difesa, sostenuta in aula dall’avvocato Giovanna Miceli, ha contestato in più occasioni il racconto reso dall’agente, escludendo un collegamento tra la droga ed eventuali attività di spaccio, legate anche a quell’immobile. Non a caso, il difensore ha controbattuto a quanto riferito dal poliziotto. I due vennero fermati nei pressi dell’immobile, a Carrubbazza, facendo poi scattare le successive perquisizioni.