Gela. Indagine archiviata e, così, cadono le accuse contro Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione ambientalista Aria Nuova, e Giorgio Mulè, direttore uscente di “Panorama”. Le verifiche dei pm della procura di Milano erano scattate dopo la denuncia presentata da Emanuele Celona, ex boss di cosa nostra gelese e da anni collaboratore di giustizia. In un’inchiesta, pubblicata proprio sulle pagine di “Panorama”, venivano ricostruiti i presunti rapporti personali tra lo stesso Celona e l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta. In quelle pagine, vennero riportate dichiarazioni rese da Saverio Di Blasi, che ribadì le frequentazioni tra Celona e l’ex sindaco antimafia. Il collaboratore di giustizia, all’epoca a piede libero, avrebbe sostenuto una delle campagne elettorali di Crocetta. Così, spiegò Di Blasi. Addirittura, l’ambientalista non escluse una presunta relazione sentimentale tra i due. Ricostruzione, però, negata da Celona e dallo stesso Crocetta.
I presunti rapporti personali tra Celona e Crocetta. L’ex boss decise di querelare sia l’allora direttore del settimanale Mulè sia lo stesso Di Blasi. Per i pm della procura di Milano non ci sono elementi utili a far emergere ipotesi di diffamazione. I difensori degli indagati, gli avvocati Salvo Macrì e Stefano Toniolo, hanno sostenuto il pieno rispetto del diritto di cronaca, escludendo ipotesi lesive per le persone citate in quell’inchiesta giornalistica. Nell’articolo, Di Blasi non escluse che, in quel periodo, Celona si muovesse con un’arma a disposizione. Anche in questo caso, il collaboratore di giustizia si è sentito diffamato, tanto da ricorrere alla denuncia. Il pm milanese Cristina Roveda ha deciso per l’archiviazione. Alla prima richiesta formulata dal magistrato si è opposto il legale di Celona. Nel corso dell’udienza, successiva all’opposizione, il gip del tribunale di Milano ha però accolto le istanze del pubblico ministero e dei difensori degli indagati, decidendo per l’archiviazione, con l’accusa di diffamazione che cade del tutto.