Gela. “Il sindaco all’assemblea di ieri? Sì, l’ho invitato io, ma solo per un saluto istituzionale. Non c’è alcun dubbio che il Partito Democratico è all’opposizione della giunta”. Il segretario cittadino dem Peppe Di Cristina mette in archivio quanto accaduto ieri, durante il raduno del partito, convocato in città per fare il punto della situazione dopo la sconfitta alle politiche. I “ribelli” hanno scelto di ripartire da Gela, uno dei nuclei della rivolta scoppiata a seguito delle decisioni sulle candidature, appaltate ai “blindati”, con in testa Daniela Cardinale, rieletta alla Camera dei Deputati. “Siamo convinti che l’esperienza della giunta Messinese debba concludersi prima possibile – continua Di Cristina – l’incontro di ieri è servito a dare una direzione al partito. Siamo riusciti ad aggregare i dem di tutta l’isola e il modello di quest’assemblea, aperta a militanti e amministratori, potrebbe diventare un punto di riferimento”.
Di Cristina fa il punto con i suoi. E’ stato l’ex deputato regionale Miguel Donegani a mettere quasi alla porta il sindaco, presente all’incontro. “Vorrei capire cosa ci fa qui il sindaco Domenico Messinese? – è intervenuto – ha una tessera del nostro partito? Io, oggi, sono in sala per discutere anche di come cacciare via questo primo cittadino. Lo devo fare mentre in sala c’è lui presente? Se siamo soddisfatti dell’amministrazione Messinese, allora diamogli la tessera del partito, altrimenti facciamo una seria opposizione. Per me, esiste solo un Pd alternativo a Messinese”. Di Cristina, che insieme ai suoi riferimenti politici di sempre ha comunque dimostrato di avere peso negli equilibri siciliani del partito, ha già deciso di chiudere il cerchio, disegnando la linea politica insieme ai dem locali. “Incontrerò a breve i consiglieri comunali del partito – conclude – e verrà fissata una nuova direzione cittadina. Dopo il caso Melfa, è importante fare il punto sulla crisi della giunta”.