Gela. A quarantotto ore dalle dimissioni, con l’addio alla giunta del sindaco Domenico Messinese, l’imprenditore Maurizio Melfa già si sbilancia. L’ex assessore, utilizzando il suo personale profilo facebook, lancia addirittura la carta del voto anticipato. “Uno scatto di orgoglio – scrive – a novembre al voto per liberare la città e ripartire”. Melfa, che tre anni fa ha cercato di arrivare in municipio, ma da sindaco, sembra non aver rinunciato all’obiettivo. Se n’è andato quasi da leader dell’opposizione, con una lunga missiva “politica”, indirizzata al sindaco. Qualcuno, a Palazzo di Città, forse ha già intuito le intenzioni dell’imprenditore, che alle nazionali di inizio marzo si è schierato con la Lega e con Alessandro Pagano. “Forse, mira a ripresentarsi come sindaco – ha detto questa mattina l’indipendente Salvatore Sammito in conferenza stampa – magari, con un centinaio di voti in più”. Lo stesso Sammito, i consiglieri comunali di Forza Italia e Noi con l’Italia, ma anche pezzi del Pd, già ridimensionano la decisione di Melfa, che per loro non può passare come “eroe”.
Melfa nel centrodestra. Di sicuro, l’uscita dalla giunta, almeno nelle ore immediatamente successive, ha rilanciato l’immagine politica di Melfa, che a dicembre era entrato in municipio come assessore di fiducia del sindaco e del suo vice. “È una sfiducia, la mia – ha detto subito dopo aver formalizzato le dimissioni – serve una coalizione che smuova la città. Non si può improvvisare”. Ipotizzare il voto anticipato, dopo quanto accaduto in passato con due mozioni di sfiducia fallite, per ora sembra piuttosto azzardato. Melfa, probabilmente, potrebbe cercare di ritagliarsi uno spazio nel centrodestra locale, magari nel tentativo di scalarlo, dato che mancano leader condivisi. L’unica cosa certa è la porta sbattuta in faccia a chi l’ha voluto a Palazzo di Città. Per le elezioni anticipate, servirà ben altro.
Attenzione agli assetati di potere
Tranquillo lui non ha siete di potere . Maurizio ne ha già tanto di potere e se vuole ne potrebbe avere di più senza avere a che fare con la politica. Prima di parlare conosci MAURO e poi parli
Non conosco le intenzioni future di Maurizio in campo Politico, ma se si ricandidasse nuovamente a Sindaco, lo rivoterei. Poichè una cosa è vera e certa: la città è paralizzata. Necessità di un progetto di managerialità che allo stato attuale non può essere ricoperto nè da Messinese nè dal suo adepto Siciliano, le cui opere o misfatti sono sotto gli occhi di tutti. Dal giorno delle elezioni ad oggi non abbiamo visto un che minimo segno di cambiamento, anzi di peggioramento si.
Ho sempre creduto che questa città, non abbia bisogni di politici, ma di Gestori, di professionisti che si circondano di altre figure professionali capici di risollevare le sorti ormai in decadenza di questa città.
Non certamente di tecnici della TIM (che forse saranno bravi a fare quello, ma non il sindaco) o pseudi politici o saltimbanco o ancora peggio di oratori (parlano, parlano e ancora parlano…). Qui ci vuole un risveglio delle coscienze, e se i consiglieri avessero a Cuore il bene della città, e non le poltrone o il gettone, farebbero quello che buona parte della cittadinanza gli chiede da tempo: DIMISSIONI.