Il calo di Enimed in città, Emiliani: “Azienda chiarisca…quanti pozzi sono stati chiusi?”

Gela. Il calo della produzione è ormai consolidato anche nel sito locale, dopo quanto accaduto a Ragusa. I chimici di Cgil, Cisl e Uil sembrano ancora più preoccupati rispetto al prossimi futuro di Enimed, almeno a livello locale. Dopo un primo incontro, piuttosto informale, risalente alle scorse settimane, le segreterie provinciali torneranno a chiedere un nuovo confronto ai manager dell’azienda. “Dobbiamo sapere quanti pozzi sono stati chiusi ma anche quali sono i programmi di intervento per le manutenzioni – dice il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – serve un quadro preciso dei programmi aziendali nel periodo compreso tra 2018 e 2020. Siamo molto preoccupati dal drastico calo di produzione, che va avanti da oltre due anni”. Il grosso degli investimenti che Eni ha messo nero su bianco, nel protocollo di intesa di quattro anni fa, si concentra proprio nell’area upstream. Il progetto della piattaforma Prezioso K è stato accantonato, sostituito da una base a terra. “Anche in questo caso – prosegue Emiliani – non siamo del tutto convinti dei programmi dell’azienda. Vogliamo capire quando entrerà in produzione. Sappiamo che è stata prevista una variante al progetto iniziale, con l’inserimento di una nuova linea. Cosa comporterà? Saranno necessarie nuove autorizzazioni?”.