Gela. Respinti i licenziamenti decisi dai vertici dell’azienda campana Tekra. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil, questa mattina, hanno incontrato i manager dell’azienda, che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Sono circa venticinque gli esuberi comunicati. La riduzione dei servizi decisa dall’amministrazione comunale ha spinto la società a tagliare personale. I manager campani attendono che venga saldato un maxi credito da quasi dieci milioni di euro, dovuto dal Comune. I responsabili Tekra escludono opzioni diversi dal licenziamento, anche se hanno proposto l’eventuale trasferimento degli operai in altri cantieri.
Respinti i licenziamenti. “Il sindacato ha rigettato ogni ipotesi di licenziamento e trasferimento dei dipendenti di Gela in altri cantieri sparsi per l’Italia – scrovono le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil – ritenendo la scelta della Tekra inopportuna perché non in linea con il fabbisogno dei servizi erogati presso il Comune di Gela, che di fatto necessita non solo di una differenziata di alto livello ma di molto altro a garanzia della salute dei cittadini. Il sindacato confederale e di categoria ha chiesto e ottenuto la sospensione della riunione perché ritiene che ad assumersi le responsabilità delle scelte debbano essere le istituzioni, cioè il sindaco nella qualità di stazione appaltante, la stessa che per anni ha deciso di affidare alla Tekra servizi aggiuntivi per migliaia di euro ed ora nel decidere di ridurli e cancellarli fa pagare il prezzo più alto ai lavoratori. Non solo il sindacato non condivide i licenziamenti ma ancor più non comprende le scelte dell’ente Comune”. Così, è stata subito inviata una richiesta di incontro urgente, indirizzata al sindaco, al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo. Dell’esito della rtiunione è stata informata anche il prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta. Una vertenza, quella degli operai Tekra, che arriva in una fase delicatissima per gli equilibri di un ente comunale, che rischia il tracollo finanziario, soprattutto a causa dei debiti fuori bilancio prodotti dal servizio di raccolta e smaltimento. Messinese e i suoi mirano all’approvazione del nuovo piano economico finanziario e delle tariffe maggiorate, intanto a farne le spese sono i lavoratori. In rappresentanza degi operai, all’incontro di oggi, erano presenti Ignazio Giudice, Giovanna Caruso e Angelo Cagnes (Cgil), Mario Stagno e Mirko Voddo (Fit-Cisl) e Nicola Calabrese (della Uil).