Dopo le proteste non arrivano segnali, altri operai Turco impugnano i licenziamenti

 
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Gela. L’accordo raggiunto in prefettura, almeno sulla carta, sarebbe dovuto servire a superare anche gli ultimi dubbi, dopo settimane di protesta in strada. Gli operai della Turco Costruzioni, però, sono ancora in attesa che qualcosa si muova, non solo sulle assunzioni dei licenziati ma anche rispetto ai pagamenti arretrati. Molti di loro hanno già scelto di rivolgersi ai giudici civili. Una prima iniziativa legale è stata avviata dall’avvocato Francesco Castellana, in rappresentanza di una decina di operai. I licenziamenti sono stati impugnati, adesso, da altri dipendenti, assistiti dall’avvocato Salvatore Incardona. Anche in questo caso, il legale ha provveduto ad avviare la procedura, che non riguarda solo i tagli decisi dai manager dell’azienda edile ma anche le retribuzioni arretrate e non ancora saldate. Senza una soluzione che rispetti l’intesa raggiunta in prefettura, la vicenda Turco finirà davanti ai giudici civili del tribunale.

I licenziamenti. Nelle ultime ore, gli animi dei lavoratori sono tornati a scaldarsi. I presidi sono stati rimossi ma l’ingresso in raffineria di personale esterno ha allarmato sia gli stessi operai sia i sindacati che seguono la vicenda.

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