Gela. La giunta del sindaco Domenico Messinese è politicamente isolata, come traspare, sempre più spesso, anche dalle sedute dell’assise civica? Non la pensa così il consigliere comunale del Movimento cinque stelle Vincenzo Giudice. “Isolata? Non credo. La giunta può contare su un gruppo di consiglieri che, nei momenti difficili, interviene a supporto – dice l’esponente grillino – una specie di maggioranza nascosta, ma che si fa sentire quando conta. Nel corso della seduta sulla vicenda Eni, solo per fare un esempio, non è stato possibile mettere ai voti il documento finale, di forte critica verso il vicesindaco Simone Siciliano, perché diversi consiglieri sono usciti dall’aula. Così, il documento è stato solo consegnato al presidente di turno”. Il sostegno arriverebbe sia dai banchi del centrodestra sia da quelli del centrosinistra. “Ho l’impressione – aggiunge – che l’appoggio, al di là delle apparenze, sia quasi trasversale. Non parlo di gruppi completi o di un sostegno partitico. Mi riferisco a consiglieri che non voltano le spalle alla giunta, pur facendo parte di un diverso gruppo consiliare. Nell’ultimo periodo, il sindaco ha assicurato incarichi e nomine. Probabilmente, c’è qualcuno che si accontenta di poco, muovendosi da destra a sinistra e viceversa”.
“Messinese un errore che ci è costato caro”. Per il grillino, però, le difficoltà enormi che pesano sulle spalle di Messinese e dei suoi non porteranno ad una terza mozione di sfiducia. “Noi lo abbiamo già sfiduciato – continua – ma non credo che adesso ci siano le condizioni politiche per riproporre una terza mozione. Tanti non mi sembrano intenzionati ad andare ad elezioni anticipate, soprattutto alla luce degli ultimi risultati. La nostra vittoria in città? Stiamo continuando a raccogliere consensi. Messinese è stato un errore che ci è costato caro, ma adesso siamo il primo partito in città, perché la gente ha recepito chiaramente la nostra volontà di archiviare quella scelta”.
