Gac scatena polemiche: Gulizzi, “no a strapotere Mauro e conflitti d’interesse”

 
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Gela. Accuse reciproche e, alla fine, numero legale non raggiunto. Gli atti del gruppo d’azione costiera hanno riaperto un’enorme ferita all’interno della maggioranza a sostegno del sindaco Angelo Fasulo.

Anche questa volta, molte sono state le assenze in aula, soprattutto tra le fila democratiche. Sul banco degli “imputati”, oltre al primo cittadino, è finito anche il direttore generale Renato Mauro, nominato, dallo stesso Fasulo, coordinatore tecnico dell’intero progetto.
“A questo punto – è intervenuto Giacomo Gulizzi del Pd – mi chiedo cosa abbia fatto la politica in questo procedimento. Il gac non può essere gestito dal direttore generale Renato Mauro. Come dovrebbe fare a svolgere la sua normale funzione insieme a quella di coordinatore del gruppo? Perché non apriamo la strada ai bandi pubblici? Esistono tanti professionisti con qualifiche idonee. Non trascuriamo neanche i potenziali conflitti d’interesse”.
Nei verbali di riunione stilati dai tecnici del gruppo d’azione, è emersa la presenza, ad uno degli incontri, di avvocati legati, per vincoli familiari, ai consiglieri Nicolò Gennuso e Santo Giocolano.
Le perplessità sono state ribadite dal rappresentate dell’Udc Guido Siragusa. “La trasparenza deve essere la nostra priorità – ha detto – però, la questione Gac dimostra che qualcosa, all’interno di questa maggioranza, non va per il verso giusto”. Intanto, come ribadito dal sindaco Angelo Fasulo, il rischio è di sforare i termini ultimi fissati dai funzionari regionali per la presentazione di tutti gli atti che consentirebbero, insieme ai comuni di Butera, Lampedusa e Licata, l’accesso ad un finanziamento da circa due milioni di euro.
“Ma qualcuno può spiegarmi – si è chiesto l’esponente di Grande Sud Luigi Farruggia – quale sviluppo darà il gac? Leggendo gli atti, noto che le voci di spesa più consistenti non riguardano per nulla la nostra marineria. Trecentomila euro per la formazione e altrettanti per il servizio di traduzione internazionale. Quindi, di cosa stiamo parlando?”.
Più aspri sono stati Salvatore Gallo, Terenziano Di Stefano e Giovanni Cravana. “Purtroppo per il sindaco – ha attaccato proprio Gallo – la campagna acquisti sortisce veramente pochi effetti”. Di Stefano, addirittura, ha abbandonato l’aula in segno di protesta.
“Non ci si può imporre – hanno ammesso proprio Di Stefano e Cravana – l’approvazione di atti a scatola chiusa”. A sostegno del progetto, si sono schierati i consiglieri Maria Pingo, Vincenzo Cirignotta e Giuseppe Collura: convinti della necessità di accedere al finanziamento. Caduto il numero legale, la seduta è stata aggiornata a lunedì.

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