Gela. Un gabbiano ferito rischia di essere abbandonato al suo tragico destino senza ricevere adeguate cure. Gli enti di tutela della fauna nel territorio hanno preferito voltare le spalle ai soccorritori che hanno rinvenuto il gabbiano in un tratto di spiaggia di contrada Femmina Morta. I volontari della Lipu devono fare i conti con i loro mezzi a secco di carburante. Le guardie venatorie del territorio e la società security avrebbe negato la loro disponibilità ai soccorritori del gabbiano. In città non esiste un centro di recupero faunistico. Il più vicino a Gela è quello di Comiso o PIazza Armerina. Nessuno è disposto a occuparsi del trasferimento degli uccelli in difficoltà. Lo hanno fatto sporadicamente i volontari della Lipu. “Da quattro mesi non riceviamo gli stipendi – accusa il gestore della riserva naturale del Biviere, Emilio Giudice – Non abbiamo nemmeno carburante nei nostri mezzi. Rimaniano comunque dei volontari e come Lipu dobbiamo occuparci della gestione di centri e non del trasporto. Ci sono 25 forestali nel territorio provinciale che dovrebbero pensare al tasferimento e al soccorso verso i centri di recupero di Comiso e Piazza Armerica. Lo facciamo solo quando ci sono le condizioni”. Oggi, le condizioni sicuramente non c’erano, tanto da raccogliere lo sdegno dei soccorritori del gabbiano incapaci a garantirgli assistenza.