Gela. “E’ isolato”. Dopo la seduta monotematica di ieri sera, tutta incentrata sulla vicenda Eni, il vicepresidente del consiglio comunale Salvatore Scerra definisce così la posizione del vicesindaco Simone Siciliano, ovvero quello che ha in mano l’intero dossier, almeno fin dal suo ingresso a Palazzo di Città. In aula, è stato un fuoco di artiglieria. Sia dai banchi del centrodestra sia da quelli del centrosinistra, sono arrivate pesantissime accuse contro il numero due della giunta, che ha cercato di ribattere, facendo riferimento a numeri occupazionali, almeno in raffineria, ritenuti però privi di concreto fondamento. E’ stato depositato un documento, con il quale il consiglio chiede un intervento diretto del presidente della Regione Nello Musumeci, anche per ritrattare gli accordi attuativi sulle compensazioni Eni. “La posizione del centrodestra – prosegue Scerra – è stata sintetizzata dagli interventi dei consiglieri Vincenzo Cirignotta e Luigi Di Dio. Sono stati concordati da tutta la coalizione. Forza Italia non cambia parere sull’operato del vicesindaco e, più in generale, su quello dell’amministrazione comunale. Il giudizio continua ad essere negativo e non solo sulla questione Eni”. I forzisti, però, non hanno preso parola in aula. “Non è stato possibile farlo – spiega ancora – solo perché io, che sono il capogruppo, ero impegnato a dirigere i lavori d’aula, come presidente di turno. Non c’è nessun messaggio di distensione lanciato alla giunta”. Cirignotta ha parlato espressamente di un’amministrazione comunale “subalterna” ad Eni. Un giudizio molto pesante, comunque in linea con quanto emerso negli interventi di altri consiglieri, compresi i grillini del Movimento cinque stelle.
L’incontro con la neo deputata. Ieri sera, inoltre, una delegazione di consiglieri della coalizione ha incontrato il neo deputato, la forzista Giusi Bartolozzi, e il vicepresidente della Regione Gaetano Armao. Quelli del gruppone cercano di non disperdere le forze, consapevoli che soprattutto il centrosinistra continua invece a perdere pezzi. Ovviamente, tante cose potrebbero cambiare se Messinese e i suoi decidessero di approdare proprio nel centrodestra. Subito dopo il voto, il sindaco ha quasi formalizzato una proposta di “matrimonio” politico al leader leghista Matteo Salvini, che nella conferenza stampa post-elettorale ha citato il risultato arrivato dalle urne cittadine, con i leghisti che hanno battuto pure il Pd, che fino a qualche tempo fa sembrava quasi inarrivabile.