Gela. Quello che doveva essere un vero e proprio “sogno” occupazionale, tutto sole e pannelli, è fermo da oltre quattro anni e del futuro del progetto “Ciliegino” si sa ben poco. Ma sul piatto, ritorna un altro pallino di investitori privati, il termodinamico. Di recente, in Egitto, l’Enea ha tagliato il nastro di un maxi sistema termodinamico, con sali fusi. Diecimila metri quadrati, è composto da diciotto specchi lunghi ciascuno cento metri e ha una potenza termica di 5 Mw. Permette di produrre energia elettrica per 1 Mw, mentre il resto del calore immagazzinato è usato per dissalare l’acqua di mare rendendola potabile, con una produzione di duecentocinquanta metri cubi al giorno. Impianto che sorge nel campus scientifico di Borg-el-Arab. Totale dell’investimento, circa ventidue milioni di euro. In Egitto, i ricercatori dell’Enea sono arrivati insieme alle aziende private del consorzio Mats, composto anche dalle italiane Kinetics Technology del gruppo Maire Tecnimont e Archimede Solar Energy. In sostanza, nel Nord Africa, hanno esportato l’idea del nobel Carlo Rubbia, che per primo ha sviluppato il termodinamico, con Sali fusi.
Il termodinamico dell’Enea in città. Intervistato da Repubblica, Gian Piero Celata, direttore del dipartimento Tecnologie energetiche dell’Enea, rilancia il progetto Gela. “Un kWh solare termodinamico costa 15-16 centesimi di euro, contro i 7-10 di un kWh fotovoltaico – spiega – all’Enea però la ricerca va avanti per ridurre i costi di realizzazione di questi impianti. Stiamo lavorando per realizzarne uno in Sicilia, a Gela, da 12 Mw”. Un passo che, in realtà, i manager di Archimede Solar Energy avevano già annunciato sette anni fa. “Per non parlare di due iniziative in Sicilia – spiegava Paolo Martini, allora responsabile dello sviluppo business di Archimede Solar Energy – 12 megawatt in partenza a Gela e altri 70 previsti, ma in corso di approvazione, in un’altra area dell’isola”. Era il settembre del 2011. Adesso, il termodinamico di Rubbia torna di moda e a rilanciarlo sono i responsabili dell’Enea, mentre l’economia locale traccia una perenne parabola discendente.
Progetto mai realizzabile in questa citta poiche non in grado di trasformare i progetti in realta. Produzione di energia? acqua potabile? Forse a licata a niscemi a ragusa a butera ma non a gela dove l eterno incompiuto ha il sopravvento su tutto.
Come non condividere il tuo pensiero!
Comunque, giusto per non essere solo e sempre pessimisti (qualcuno direbbe realisti), speriamo che questo progetto sia l’inizio di una nuova era, l’inizio di progetti che si portino a termine e portino di nuovo Gela ad essere una città che ha anche del “futuro”… e non la solita bolla di sapone.
Come non condividere il tuo pensiero!
Comunque, giusto per non essere solo e sempre pessimisti (qualcuno direbbe realisti), speriamo che questo progetto sia l’inizio di una nuova era, l’inizio di progetti che si portino a termine e portino di nuovo Gela ad essere una città che ha anche del “futuro”… e non la solita bolla di sapone.