Gela. Strade bloccate, polizia e municipale arrivate sul posto, oltre alle ambulanze. È scontro aperto ai presidi organizzati dagli operai della Turco Costruzioni, che da oltre due settimane protestano per i trentasei licenziamenti e i pagamenti arretrati. Operai e famiglie non hanno consentito l’accesso in fabbrica né ai lavoratori dell’indotto Eni né ai dipendenti della multinazionale.
Saltato qualsiasi accordo su eventuali “cordoni” di buona volontà. A questo punto, non si esclude neanche una forzatura. Gli operai e le loro famiglie resistono ai presidi, in attesa di risposte occupazionali che, ad oggi, non sono ancora concrete. Anche ieri, però, gli imprenditori hanno chiesto di sbloccare lo stallo.
Andate a cercarvi il lavoro come hanno fatto tutti gli altri se siete in grado di trovarlo