Gela. “Il nostro lavoro è andato ad un laboratorio di analisi toscano. Ancora adesso, non so spiegarne le ragioni”. Il dottor Aldo Turco, che dirige la Gesind srl, società locale del settore delle analisi di laboratorio, comprese quelle industriali, non ha praticamente avuto risposte né da Eni né dalle istituzioni locali. Fino a gennaio, i tecnici della sua azienda si sono occupati delle analisi negli impianti biologici della raffineria di contrada Piana del Signore. Con il passaggio degli stessi impianti da Raffineria a Syndial, le cose sono cambiate. “Il contratto scadeva a gennaio – spiega ancora – avevamo avuto rassicurazioni per una proroga, almeno fino a marzo. Poi, eventualmente, avremmo partecipato alla successiva gara. Il 31 gennaio, però, ci è stata comunicata la cessazione del rapporto. Per la nostra azienda, era un appalto molto importante”.
L’appalto perso. Non sono i numeri delle aziende più importanti dell’indotto, a cominciare da Turco Costruzioni (che ha deciso di tagliare trentasei operai), ma la Gesind si priverà di almeno due tecnici, che erano impegnati nelle attività in raffineria, insieme ad altrettanti colleghi. Non si escludono neanche altri tagli. “Con questa decisione – conclude Turco – non avrò la possibilità di confermarli. Quello che più mi meraviglia, è il metodo utilizzato. Da un giorno all’altro, siamo stati invitati ad andare via. Ho scritto anche all’amministrazione comunale, ma non credo che ci siano soluzioni in vista”.
E ancora non abbiamo visto niente