Gela. Hanno ammesso gran parte delle contestazioni che gli vengono mosse dai pm della procura e dai poliziotti del commissariato. Michael Costarelli, Maurizio Smorta e Nicolò Morello sono stati sentiti dal gip Lirio Conti, in carcere a Balate. I poliziotti del commissariato li hanno fermati con l’accusa di essere dietro ad almeno otto furti, uno dei quali messo a segno a Niscemi. Avrebbero colpito, infatti, soprattutto in città. I tre, prima del nuovo provvedimento di custodia cautelare in carcere, si trovavano già agli arresti domiciliari, dopo il tentato furto della Pasquetta di un anno fa. Gli investigatori, però, li avrebbero seguiti per diverso tempo, anche attraverso intercettazioni. Adesso, arrivano le prime ammissioni che hanno già spinto i legali di Morello e Smorta, gli avvocati Flavio Sinatra, Salvo Macrì e Cristina Alfieri, a chiedere la revoca della custodia in carcere e l’eventuale trasferimento ai domiciliari.
Gli arresti. Richiesta che, a breve, potrebbe arrivare anche dal difensore di Costarelli, l’avvocato Filippo Spina. Il pm Mario Calabrese ha invece ribadito la necessità di confermare la misura della custodia cautelare in carcere.