Gela. Operazioni finanziarie che gli investigatori hanno ritenuto anomale, tutte concentrate intorno ai rapporti tra almeno due società del settore edile, la Sogresal Costruzioni srl e la G.S. immobiliare. Le aziende e i trasferimenti di denaro ricostruiti dai militari della guardia di finanza sarebbero riconducibili all’imprenditore Salvatore Greco, finito a processo con l’accusa di aver distratto fondi. Insieme a lui, imputato è anche Roberto Conte, ritenuto amministratore di fatto di un’azienda. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Tiziana Landoni ed Ersilia Guzzetta, si sono succeduti i primi testimoni. In aula, hanno parlato l’ex curatore e due finanzieri che si occuparono delle verifiche. L’indagine si concentrò soprattutto sui trasferimenti da Sogresal Costruzioni a G.S.immobiliare. Alla fine, dopo i controlli della guardia di finanza, emersero operazioni per circa 987 mila euro, nonostante fosse la G.S. immobiliare a dover versare le somme per l’acquisto dei rami d’azienda della Sogresal.
Le verifiche sulle società. Per i pm della procura, in aula con il pm Federica Scuderi, quei passaggi di denaro sarebbero stati predisposti dall’imprenditore, nel tentativo di distrarre fondi. “Gli accertamenti, nel 2014 – ha detto uno dei finanzieri – li avviammo perché mancavano le dichiarazioni per l’anno di imposta 2011. Abbiamo ricostruito una serie di operazioni che ci hanno fatto capire come fosse sempre Greco a gestire le aziende, che avevano sede nella stessa struttura, nonostante la nomina di diversi amministratori. Dava indicazioni anche su lavori che esulavano dal tipo di attività aziendale, come la pulizia della piscina presente nell’immobile, dove c’era la sede legale dell’azienda”. I due imputati, difesi dagli avvocati Carmelo Peluso e Massimiliano Conti, già in fase di indagine, hanno sempre escluso qualsiasi anomalia nelle operazioni finite sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, che invece non hanno escluso l’ipotesi della bancarotta. Sarebbe stato ricostruito anche l’uso di somme per acquisiti personali, effettuati da Greco. Le difese, invece, hanno puntato proprio sulla ricostruzione delle verifiche di indagine, escludendo la presenza di elementi tali da ricondurre a presunte operazioni anomale.