Gela. Mentre prosegue la protesta degli operai della Turco Costruzioni, che da oltre un mese sono in stato di agitazione e da due settimane hanno avviato presidi agli accessi stradali di raffineria, a Palermo si cerca di trovare il bandolo dell’intricata matassa. La giunta regionale guidata dal presidente Nello Musumeci starebbe pensando ad una sorta di provvedimento speciale per l’area locale, già ribattezzato “sblocca Gela”. Da mesi, però, soprattutto i sindacati chiedono certezze sui fondi disponibili per l’accordo di programma, che disegna gli eventuali investimenti alternativi a quelli di Eni. La scorsa settimana, i confederali della triplice di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro direttamente al presidente Musumeci. Adesso, la richiesta arriva anche dalla segreteria regionale dell’Ugl, con una comunicazione ufficiale, firmata dal segretario siciliano Giuseppe Messina. Da quanto trapela, soprattutto negli ambienti palermitani delle segreterie di Cgil, Cisl e Uil, la prossima settimana potrebbe essere fissata la data per un incontro con lo stesso presidente Musumeci, oltre alle istituzioni locali coinvolte, a cominciare dalla prefettura di Caltanissetta e dall’amministrazione comunale.
I soldi della Regione. Al momento, però, non c’è ancora una data ufficiale. “Siamo costantemente in contatto con le segreterie regionali – dice il segretario confederale della Cisl Emanuele Gallo – da quanto ci viene riferito, la data dell’incontro, che abbiamo chiesto alla presidenza della Regione, potrebbe essere ufficializzata entro la prossima settimana. Servono certezze sugli stanziamenti regionali a copertura dell’accordo di programma. Senza i soldi della Regione, anche l’area di crisi complessa diventa una scatola vuota. Sono le uniche soluzioni per rimettere in moto il sistema economico di un territorio martoriato, adesso toccato anche dai licenziamenti alla Turco Costruzioni”. Alle richieste dei vertici sindacali della triade, si aggiunge quella del segretario regionale dell’Ugl. “Serve un tavolo di confronto immediato con la Regione – dice il segretario provinciale dell’Ugl chimici Andrea Alario – senza stanziamenti e con l’accordo di programma fermo, il caso dei lavoratori della Turco Costruzioni sarà solo il primo di una lunghissima serie, causata soprattutto da impegni che non sono stati rispettati all’indomani della firma del protocollo di intesa del novembre di quattro anni fa”. I presidi agli accessi stradali di raffineria proseguono e i lavoratori della Turco Costruzioni, con il passare dei giorni, sembrano lo specchio di una crisi strutturale, in una città quasi completamente in ginocchio.