Gela. Sul prato di un campo da calcio, avrebbero indossato le maglie dei tradizionali outsider destinati a fronteggiare i più famosi e celebrati avversari. Invece, gli esponenti gelesi di Sinistra Ecologia e Libertà Antonio Rinciani e Monia Cassarà hanno, addirittura, superato il cono d’ombra imposto, per anni, dalla granitica presenza del democratico Calogero Speziale.
L’ex presidente della commissione regionale antimafia sembrava già avere un posto prenotato a Palazzo Madama: invece, sarà il medico Rinciani a battersi per il senato.
Al momento, a campagna elettorale ancora in fase embrionale, è l’unico gelese a poter tentare l’avventura.
Domenica scorsa, nel seggio allestito dall’apparato di Sel in via Marconi, ha ottenuto 783 preferenze che, a livello regionale, si sono trasformate in più di 1.800. “Sicuramente – spiega proprio Rinciani – si tratta di un ottimo risultato. Credo, inaspettato. La mia partecipazione alle primarie volute dai dirigenti nazionali di Sel è stata in forse fino all’ultimo minuto. In origine, si voleva dare priorità ad una compagna di Catania”.
Il risultato ottenuto gli consentirà di occupare il terzo posto nella lista che il partito formerà sull’isola nel tentativo di strappare più voti possibile.
Come tra le fila del Partito Democratico, anche in quelle dei vendoliani non mancano polemiche. Il candidato nisseno Salvatore Castronovo si è autosospeso, lanciando sospetti di brogli proprio in direzione del seggio gelese.
Orazio Rinelli, invece, si è rivolto alla commissione di garanzia nazionale: ha, prima, contestato l’idoneità del seggio di via Marconi e, poi, la trasparenza dello spoglio finale.
“Non mi meraviglia – conclude il medico – contestazioni e ricorsi sono possibili. Saranno altri organi a decidere. Invece, sono molto felice per Monia Cassarà che dopo diversi anni di associazionismo e politica ha ottenuto un grande risultato. Avrà un’ottima posizione nelle liste per la camera dei deputati”.
