Gela. Quarto giorno di protesta degli operai della Turco Costruzioni, che presidiano gli assi stradali di accesso alla fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. I lavoratori resistono, nonostante le condizioni metereologiche sempre più inclementi. Insieme a loro, ci sono i sindacalisti degli edili di Fillea, Filca, Feneal e Ugl. Da domani, però, la protesta potrebbe assumere ancora più vigore, dato che non arrivano risposte nè da Eni nè dalle aziende contattate per assorbire i trentasei licenziati.
L’assemblea. Domani mattina, intanto, assemblea aperta a tutti gli operai dell’indotto Eni, che dall’inzio dei presidi non hano più varcato i tornelli di ingresso dello stabilimeto di contrada Piana del Signore, mentre è rallentato anche il cambio turno dei dipendenti del diretto della multinazionale. Probabilmente, si farà il punto della situazione, nel tentativo di evitare tensioni anche tra i dipendenti delle aziende dell’indotto.