Gela. La regione promuove il management dell’Asp di Caltanissetta evidenziando, in controtendenza con quanto avviene nel territorio, una buona gestione della sanità pubblica. Il direttore generale, Carmelo Iacono, espressione dell’ormai ex governo Crocetta, ha ottenuto il punteggio di 78.89 su 100 che gli ha consentito di intascare, per i primi undici mesi del 2015 alla guida del servizio sanitario, quasi 25mila euro di oneri aggiuntivi. Ovvero, una somma accessoria e di premialità rispetto al corposo contratto già pattuito.
L’importo potrebbe triplicarsi in caso di esito favorevole anche delle valutazioni degli altri due anni di gestione dell’Asp nissena che, nel territorio a sud, comprende l’ospedale “Vittorio Emanuele”, i poliambulatori e il Centro di salute mentale, dove invece le cronache locali hanno evidenziato disservizi e denunciato “tagli” di unità operative. In via Butera i carabinieri del Nas d Ragusa avevano ordinato la chiusura dei servizi igienici e del servizio di Oculistica. In ospedale le sale operatorie sono costrette a garantire le emergenze a causa della mancanza di anestesisti e delle apparecchiature di anestesia. Sono aumentate le liste di attesa soprattutto per quei pazienti affetti da quelle che la sanità definisce “lievi patologie”. Al Pronto soccorso sei medici, che a settembre avevano accettato di colmare l’organico carente, non hanno mai ricevuto un centesimo. Dal primo marzo lasceranno la maggiore struttura di emergenza e accettazione del nisseno in mano al dirigente, Gaetano Orlando, e altri quattro camici bianchi.
Eppure per l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi regionali), del responsabile Francesco Bevere, che ha inviato gli esiti della “valutazione dell’operato del direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, evidenziando obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi”, al Dipartimento di pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, diretto dall’ingegnere Salvatore Giglione, il quadro è tutt’altro che negativo o allarmante.
I punteggi favorevoli attribuiti al direttore Iacono evidenziano la “realizzazione di azioni previste”, che vanno dall’incremento delle fratture del femore over 65, ai ricoveri con degenza post operatoria inferiore a 3 giorni (incremento dal 56,5 al 100%), e, in barba al costante malcontento, anche una valutazione positiva della qualità delle strutture ospedaliere secondo le prospettive del cittadino. Sono queste le valutazioni espresse dall’assessorato regionale della sanità che adotta un sistema di valutazione specifico delle attività delle aziende del servizio sanitario regionale, finalizzato ad obiettivi di salute, sostenibilità finanziaria, qualità, appropriatezza, efficienza ed equità d’accesso alle prestazioni erogate, basate su indicatori multidimensionali di performance”.
Anche sull’equità di trattamento ci sarebbe da ridire, considerate i numerosi procedimenti legali avviati da dipendenti per ottenere i pagamenti dovuti per servizi accessori effettuati. Infatti l’Asp di Caltanissetta, con il parere favorevole degli altri componenti del management, Alessandro Mazzara (Direttore amministrativo) e Paola Marcella Santino (Direttore sanitario) “ha dichiarato il provvedimento immediatamente esecutivo per liquidare il compenso integrativo” di complessivi euro 23.845,26 suddivisi in euro 18.823,23 per il trattamento economico integrato, euro 5.022,03 di oneri sociali e euro 1.599,97 di oneri tributari da esercizi precedenti.
Due giorni prima della delibera del compenso integrativo al manager era stato il settore Economico, finanziaria e patrimonio, diretto da Antonino Iozzia, il management dell’Asp di Caltanissetta aveva chiesto ed ottenuto “un’anticipazione di cassa” per complessivi euro 69.956.07,00 dal servizio di tesoreria “Capitolato speciale d’appalto/convenzione” pari a 2/12 delle somme disponibili. Un provvedimento che aveva lasciato pensare, anche in virtù della buona gestione della sanità pubblica, al pagamento dei medici che con regolare affidamento da settembre colmano la cronica carenza di personale in organico al Pronto soccorso. Gli stessi, non avendo percepito alcuna somma, dal primo marzo non garantiranno la loro prestazione al Pronto soccorso e saranno costretti a ricorrere alle vie legali per ottenere il risarcimento delle prestazioni rese.
Dovrebbe vergognarsi a incassare quei 25.ooo. E noi dovremmo rompergli il ….. A questi personaggi che se ne fregano dei nostri diritti della nostra dignita.
Fanno quello che vogliono…lo stato della sanita’ di Gela non interessa a nessuno….la politica gelese da sempre incapace di difendere gli interessi di Gela (ancora oggi feudo dei nisseni) e’ impegnata nella campagna elettorale per difendere le proprie personali posizioni di privilegio. Grazie ancora al PD al M5S a tutto il centro destra….un grazie di cuore dai quei poveri cog………oni dei gelesi. Grazie a quotidiano di Gela x l’informazione…certe cose non le avremmo sapute mai… .
Ma certo, il popolino deve soffrire mentre i porci godono.
Si vedono i risultati conseguiti a Gela nella nostra Sanità vergognatevi e mi fermo qui a scapito di denunzie
Niscemi è messa peggio di Gela.
Vedremo cosa succederà con il nuovo direttore sanitario che è niscemese.,
Speriamo bene-
Per loro i soldi ci sono noi che ci rechiamo fuori regione per curarci ancora aspettiamo da diciotto mese il rimborso spese viaggi grazie