Gela. “Non è una questione solo cittadina, ma nazionale. Non si può scimmiottare il centrodestra, perché gli elettori, alla fine, preferiranno l’originale alla copia sbiadita. Noi dobbiamo ritornare a fare il centrosinistra e a parlare con chi ci ha voltato le spalle”. Si sfoga così il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina, che in un turbinio politico fatto di contestazioni interne e voti che calano, sta cercando di non far naufragare l’imbarcazione dem, almeno in città. Insieme ai suoi referenti principali, il deputato regionale Giuseppe Arancio e l’ex deputato Lillo Speziale, è tra quelli che per primi hanno detto no alle candidature imposte in vista delle regionali, a cominciare da quella di Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro Salvatore, leader di Sicilia Futura. Oggi, però, in città arriva Annalisa Petitto, la candidata del centrosinistra al collegio uninominale del Senato, una delle tante scelte calate da Palermo e Roma che non ha convinto la base. Un messaggio di distensione, dato che Petitto incontrerà i dem locali, riuniti nella direzione cittadina? “Non c’è nessun segnale da inviare – dice Di Cristina – noi l’abbiamo sempre sostenuto, siamo del Partito Democratico e appoggiamo i candidati dem. Questo, però, non ci impedisce di dissentire del tutto con i metodi utilizzati nella scelta delle candidature, partendo da quella di Daniela Cardinale, che riteniamo frutto della totale assenza di condivisione politica con i territori”.
“Scelte coerenti…siamo opposizione”. Ovviamente, i problemi del Pd non sono solo da collegare alle politiche di marzo, ma in città è sempre più difficile tenere compatto un partito, che risente inevitabilmente dell’arretramento di tutto il centrosinistra, o di quello che ne rimane. Di Cristina ci prova in tutti i modi a non issare bandiera bianca e ha già più volte riunito i suoi consiglieri comunali, anche nel tentativo di disinnescare il caso Salvatore Gallo, consigliere dem negli ultimi tempi piuttosto freddo con i vertici del partito cittadino. “All’ultimo incontro convocato – conclude – ho notato con molto piacere la presenza del consigliere Gallo. E’ chiaro, però, che il Pd potrà avere un ruolo importante solo facendo scelte coerenti. Siamo opposizione e non ci interessa dialogare con una giunta che, secondo me, è sempre più di centrodestra. I numeri che calano? C’è solo una soluzione, ritornare a fare il centrosinistra senza imitare gli avversari dell’altro schieramento”.
Di Cristina è encomiabile continua a sforzarsi a dare senso ad un Partito che ormai è svuotato della sua essenza, non a Gela ma a livello nazionale. È stato bravo a fare eleggere Arancio ma alle nazionali non vedo grossi spiragli, secondo me è un Partito destinato a spaccarsi.