Gela. Sale la tensione ai presidi organizzati dagli operai della Turco Costruzioni, che da due giorni sono presenti davanti agli ingressi stradali della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. I presidi vengono mantenuti giorno e notte. “Dov’è il sindaco, dov’è il suo vice? – si sfogano – questo è un problema enorme per tutta la città. Dopo trent’anni di lavoro in raffineria ci vogliono cacciare via”. Ai presidi, ci sono i segretari di Fillea, Filca e Feneal, Francesco Cosca, Francesco Iudici e Dathan Di Dio, Nuccio Mangione della FIlca Cisl, Francesco Mudaro della Feneal. Fermi anche i mezzi pesanti che trasportano carichi da destinare a raffineria. I lavoratori di diretto e indotto non hanno accesso alla fabbrica.
Il gruppo edile Turco ha confermato trentasei licenziamenti, anche in prefettura a Caltanissetta, ma non ci sono certezze sul riassorbimento, mentre i cantieri dell’azienda sono fermi, in attesa del via libera di raffineria sul Durc. Un lavoratore impegnato nei presidi, in mattinata, è stato colto da un malore ed è stato trasferito all’ospedale Vittorio Emanuele.
Mi dispiace prima di voi ho fatto la valigia lasciando quella raffineria che non da futuro fatta da imprenditori che continuano a pagare le mazzette a gli ingegnere del gruppo Eni e lasciando come nel mio caso senza soldi e non riuscendo nemmeno con la legge a riscuotere quello che mi aspettava scappate dal quel mondo marcio anche a costo di fare lavori più umili. Buona fortuna