Butera. I carabinieri hanno arrestato questa notte Serafino Pizzuto, 43 anni, ricercato dal 2016 a seguito dell’emissione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Verona per truffa e sostituzione di persona.
Nel giugno 2016, il tribunale di Caltanissetta aveva già deciso di sottoporlo a due anni di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno presso il suo domicilio e al contestuale pagamento di una sanzione di 1000 euro. Nell’2016 arrivava anche l’ordine di carcerazione del Tribunale di Verona che lo condannava a 1 anno di carcere e al pagamento di 900 euro di sanzione pecuniaria. Provvedimento però mai notificato poiché Pizzuto nel frattempo era diventato uccel di bosco.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gela, sulle tracce dell’uomo da alcuni mesi, scandagliando la stretta cerchia di familiari e amicizie, hanno individuato uno stabile disabitato in centro a Butera. Dopo alcuni servizi di osservazione però, i Carabinieri si sono resi conto che c’era qualcuno all’interno e hanno deciso di intervenire. Dopo aver cinturato l’intera area con il supporto dello Squadrone dei Cacciatori è scattato il blitz che ha sorpreso Pizzuto nell’abitazione. Lo stesso, all’apertura della porta, non ha avuto il tempo di reagire ed è stato immediatamente bloccato dai militari e dichiarato in stato di arresto.
Anche se non era di fatto ancora dichiarato “latitante”, era tuttavia molto accorto nei suoi movimenti per sfuggire ai controlli delle Forze di Polizia. Era solito spostarsi di frequente e non sostare mai nello stesso posto troppo a lungo, prediligendo casolari abbandonati nelle campagne tra Gela e Butera, conducendo una vita in isolamento, limitando al minimo i contatti con l’esterno.