Gela. Non è stato lui a sparare. La difesa del ventinovenne Giovanni Rinzivillo ha contestato il provvedimento di custodia cautelare emesso nei suoi confronti. Davanti ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta, il legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha contestato la ricostruzione condotta dagli investigatori. Per i poliziotti del commissariato e per i pm della procura, il giovane avrebbe sparato contro la finestra dell’abitazione di un presunto rivale, che si trovava agli arresti domiciliari. La difesa, però, esclude che siano emersi elementi riconducibili ad una presunta azione di Rinzivillo.
L’indagine dopo gli spari. Gli spari sarebbero arrivati da una moto in corsa. Probabilmente, almeno secondo gli inquirenti, tutto girerebbe intorno ad un presunto regolamento di conti. Ai giudici nisseni è stato chiesto di rivedere il provvedimento emesso contro l’indagato, che ha sempre escluso di essere dietro all’azione di fuoco.