Gela. Sparirono un fucile e una pistola, tenuti in un’abitazione di Settefarine. A denunciare il furto fu il proprietario delle armi, che però è finito a processo. I pm della procura gli contestavano di non aver adottato la necessaria custodia. Le armi, da quanto emerso, erano state regolarmente segnalate, ma dopo che l’imputato, anche per ragioni lavorative, lasciò l’abitazione, sarebbero scomparse. In aula, davanti al giudice Silvia Passanisi, non è stato possibile dimostrare eventuali responsabilità dell’uomo. Il difensore, l’avvocato Francesco Minardi, ha anche sottolineato come in quell’immobile vivessero altre persone.
Il pm Tiziana Di Pietro, a sua volta, ha chiesto l’assoluzione. Non sarebbero emersi elementi tali da individuare responsabilità dell’imputato, che comunque denunciò il furto delle armi. Il giudice ha accolto questa linea, pronunciando un verdetto di assoluzione.