L’Eni conferma gli investimenti: Il 2018 vedrà l’avvio della Raffineria Verde

 
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I vertici di Eni confermano gli impegni assunti nel protocollo d'intesa del 2014

Gela. Il 2018 vedrà l’avvio della raffineria verde dopo il rilascio del decreto VIA/AIA dell’8 agosto 2017. L’Eni conferma il suo impegno nel rispettare quanto previsto nel Protocollo d’Intesa del novembre 2014, ribadendo la centralità di Gela nel sistema industriale di Eni.

In questi giorni si discute tanto di protocollo, area di crisi complessa, Patto per il Sud. Tutti strumenti vitali per rilanciare l’economia di un territorio. Dal suo punto di vista Eni ritiene di aver rispettato tempi e modalità degli investimenti sottoscritti tre anni e mezzo fa.

“Dalla sigla del Protocollo ad oggi – si sottolinea in una nota aziendale – sono stati spesi oltre 700 milioni di euro per avviare la trasformazione verde del polo industriale di Gela. Per quanto riguarda l’occupazione diretta, attualmente i dipendenti Eni a Gela sono circa 1.040, di cui oltre 400 in forza nella raffineria. Il personale della raffineria in esubero in seguito alla riconversione verde è entrato in un percorso di riqualifica e ricollocamento senza utilizzare alcuna soluzione di sostegno al reddito del personale dipendente, compresa la cassa integrazione guadagni. Il programma di riqualificazione e ricollocamento ha consentito di mantenere la sede di lavoro a Gela a più del 50% del personale in esubero della raffineria mentre la restante parte ha colto l’opportunità di lavorare all’estero o in alternativa è impegnata in altre attività Eni in Italia. In tale contesto sono stati realizzati progetti come il Safety Competence Center con circa 140 risorse che sono diventati veri esperi della sicurezza o come il Safety Training Center centro di riferimento per la Sicilia e il Sud Italia per l’erogazione di corsi antincendio e sicurezza delle persone sui luoghi di lavoro per arrivare al Centro Servizi Multicard a supporto dei titolari di carte per il rifornimento, con l’impiego di 19 risorse, 14 delle quali provenienti dalla raffineria di Gela”.

Lo stato dell’indotto

“I risultati conseguiti dimostrano che Eni è andata oltre gli impegni assunti con il Protocollo facendo registrare un impiego medio annuo di risorse superiore al numero di unità indicate nell’Accordo. Nel 2017 le risorse dell’indotto impiegate sono state circa 1.500, valore superiore del 50% rispetto all’impegno indicato nel Protocollo di 1.000 unità. Anche per l’anno in corso è previsto lo stesso numero di occupati. Dalla firma del Protocollo a fine dicembre 2017, sono stati avviati 176 cantieri 101 dei quali completati”.

Le imprese qualificate

“Le novità introdotte nel processo di qualifica hanno raddoppiato il numero di autocandidature da parte di imprese locali mediamente valutate nell’anno da Eni rispetto al periodo precedente alla firma del Protocollo di Intesa e l’81% dei fornitori analizzati è entrato nell’Albo fornitori qualificati Eni. Nel solo biennio 2016/2017 sono state 149 le nuove qualifiche afferenti fornitori siciliani, di cui 63 dell’area Caltanissetta/Gela”.

Upstream

“Nell’ambito del progetto upstream per lo sviluppo del giacimento Argo Cassiopea, il continuo confronto e i numerosi incontri avuti con le associazioni di categoria, Confindustria, Legacoop e le aziende dell’indotto locale hanno consentito la nascita/riorganizzazione di 3 consorzi di imprese del territorio strutturate per partecipare non soltanto alle gare per la costruzione dell’impianto di gas a terra all’interno della raffineria ma anche per cogliere le opportunità legate alla partecipazione a importanti gare nazionali e internazionali”.

Per  l’attività upstream sono stati spesi a fine 2017 circa 410 milioni di euro. Il progetto ottimizzato per lo sviluppo dei giacimenti a gas Argo e Cassiopea ha ricevuto recentemente il parere positivo dalla Commissione tecnica VIA e sono in corso le principali gare per l’approvvigionamento di beni e servizi con previsione di completamento nei prossimi mesi.

L’ambiente

“Ad oggi tutte le attività di risanamento autorizzate sono concluse o in corso di realizzazione. Dalla firma del protocollo sino ad oggi sono stati spesi circa 124 milioni di euro e avviati 42 cantieri di cui 16 già completati, nonostante i ritardi nel rilascio delle autorizzazioni”.

Quello di Gela è il primo grande progetto trasversale e integrato che Eni mette in campo in Italia per costruire con il territorio un nuovo programma industriale in grado di coniugare le esigenze dell’impresa e delle comunità locali.

 

1 commento

  1. Il 2018 vedrà anche l’esubero di 100 persone in enimed ponte olivo e altre ancora in raffineria. Questo l’Eni non lo dice vero? Hanno ricominciato con la roulette russa … e il sindacato fa finta di non sapere nulla! VERGOGNA!

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