Gela. Si accentua il campanilismo e le polemiche sui liberi consorzi. Il capogruppo all’Ars dei Grillini nega di aver offeso Gela e i gelesi ma la tensione resta. Il sindaco Fasulo sull’argomento è chiaro.
“Quello che doveva essere un dibattito costruttivo su una riforma indirizzata al cambiamento si sta trasformando in un’arma acchiappa consensi, impregnata dal tanfo della solita vecchia politica – dice in una nota – Chi ricopre ruoli di responsabilità ha invece il dovere di far sì che il passaggio dalle Province ai Consorzi di Comuni rappresenti una svolta storica per l’intero territorio siciliano”.
“Non basta cambiare il nome alle attuali Province per chiamarle Liberi Consorzi, lasciando alla fine immutato lo Status Quo – aggiunge il primo cittadino – Si lavori piuttosto seriamente alla costituzione di Consorzi di comuni seguendo una progettualità chiara sulla loro organizzazione, sui costi e sugli obiettivi da raggiungere. Gela ha tutte le carte in regola per ambire ad essere uno dei Capofila. Noi crediamo che con questa riforma un’inversione di tendenza sia possibile”. Va giù duro Filippo Franzone, che con 46 associazioni si batte per la creazione di un libero consorzio con a capo Gela. “A Cancelleri non è bastata la brutta gaffe fatta il 26 luglio a Caltanissetta, purtroppo ci riprova. Ma veramente pensa di poter giocare sulla pelle dei gelesi e dei siciliani in questo modo? Ha scambiato i gelesi per polli? Il ragionamento, sembra essere fatto non dai politici attuali, ma da politici degli anni ’80. In sostanza, si fa la riforma, e nell’anno successivo verificare le criticità? Se poi è il caso si allarga il numero dei consorzi?
Aberrante. Un’idea priva di senso logico. Quindi, il primo anno, stando alle dichiarazioni di Cancelleri, non si costituirebbero i Liberi Consorzi, ma i “Consorzi Obbligatori”, per poi diventare “Liberi” dopo un anno. A questo punto, la domanda nasce spontanea: Ma non sono bastati 195 anni di Province per “risolvere le criticità”?
La cosa più scioccante è che questa formazione politica, si è presentata ai cittadini come l’antipolitica, il nuovo. Mentre in realtà agisce alla vecchia maniera, campanilisticamente, senza avere le idee chiare sulla libertà, democrazia, uguaglianza. Come Comitato, ci rendiamo disponibili ad incontrare il Gruppo Parlamentare Movimento Cinque Stelle.