Gela. Fu uno dei primi imprenditori della città a denunciare l’oppressione mafiosa e le continue richieste di denaro. Da allora, Nino Miceli ha dovuto cambiare vita, lasciando Gela e dicendo addio alla sua identità. Ha deciso, però, di ritornare, almeno simbolicamente, facendo parlare l’arte. La giunta comunale ha accettato la donazione di un’opera realizzata dallo scultore nisseno Leonardo Cumbo. “Attrazione repulsiva”, questo il titolo del suo lavoro, verrà collocata sul lungomare Federico II di Svevia, all’altezza dello slargo adiacente la bretella stradale Borsellino.
L’opera donata da Miceli. Nella fase di realizzazione, Cumbo ha collaborato anche con gli studenti di alcuni istituti scolastici della città. I tecnici del Comune hanno già abbozzato il nuovo “profilo” dell’area (che vi mostriamo in foto). Cumbo, da poco, ha anche esposto in città alcuni lavori, ospitati nello spazio “Civico 111”.
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Potete ingannare il popolo ignorante, ma chi ha occhi per vedere e orecchie per udire conosce tutti i significati dei simboli e i segreti della cabala massonica. Il 111 è un numero con un significato ben preciso, e mi fermo qui!