Gela. La protesta è giunta al suo quarto giorno. E i disagi sono sempre più evidenti. La città è stracolma di rifiuti perché gli autocompattatori non possono raggiungere la discarica di Timpazzo. Anche la produzione all’interno della Raffineria è a rischio.
I turnisti sono riusciti a tornare a casa dopo il turno delle 22. Mentre stamattina una delegazione è stata ricevuta a Palermo dal governatore Lombardo, in città i blocchi sono proseguiti. La novità sta nella protesta spontanea dei commercianti del centro storico. Una iniziativa nata in poche ore e con qualche polemica. In molti hanno sottolineato di non sentirsi rappresentati dalla Confcommercio e da Rocco Pardo. Alle 10 appuntamento in piazza Umberto. Erano centinaia. Accanto a loro un gruppo di lavoratori edili. Poi il corteo si è spostato davanti piazza municipio, mentre i rappresentanti di Confcommercio, Cna e Casartigiani hanno incontrato il sindaco.
“Questa non può essere una guerra tra poveri – dicono i commercianti – noi siamo solidali con i manifestanti, ma non possiamo sentirci minacciati se vogliamo lavorare”.
“Non ci hanno coinvolto, né spiegato le ragioni della protesta – dice Gaetano Minardi – Si sta perdendo una occasione preziosa. Qui manca una piattaforma rivendicativa, una delegazione trattante. C’è qualcuno che rappresenta se stesso, non la categoria”.
Lino Internullo non si discosta. “Sostengo lo spirito di questa protesta – dice – ma lo sciopero è un diritto, non un obbligo. Gli autotrasportatori stanno male, ma neanche noi stiamo bene”.
Proposto un comitato spontaneo che rappresenti i commercianti del centro storico. Primo incontro oggi pomeriggio alle 15,30 in piazza Roma.
Proseguono presidi e picchetti in tutti gli accessi della città. Supermercati svuotati e distributori presi d’assalto. Circola voce che quei pochi aperti abbiano anche aumentato il prezzo del carburante.